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Riscossione crediti insoluti: iter e fasi per il recupero (stragiudiziale, giudiziale, defiscalizzazione)

Molte imprese hanno a che fare con il problema della riscossione crediti, indipendentemente dalle loro dimensioni e dal settore di appartenenza, si ritrovano a dover avviare azioni di recupero credito a causa dei ritardati o mancati pagamenti da parte di alcuni clienti.

Per riuscire ad ottenere quanto spettante, diventa spesso necessario dover mettere in campo azioni mirate, affidandosi ad esperti in materia come le società di recupero crediti. Quando un’impresa decide di delegare la gestione dei crediti commerciali a del personale esterno, si parla di outsourcing recupero crediti.

Questo servizio gestione insoluti e recupero crediti esterno viene offerto soprattutto da società private specializzate che si occupano di portare avanti l’iter che prevede tre fasi: la stragiudiziale, la giudiziale e la defiscalizzazione.

Ma la società recupero crediti come funziona? Per capirne l’operato è necessario fissare il concetto di azione dei recupero crediti che, si riferisce a tutte quelle attività che si possono attuare per ottenere il pagamento parziale o totale di un credito da parte di un debitore.

Quindi, le società recupero crediti cosa fanno? Si mettono a disposizione di coloro che si trovano in una posizione di mancata riscossione di uno o più crediti e con competenza e professionalità, attuano l’iter e le fasi per il recupero della somma spettante.

Gestione insoluti: quando avviare l’iter di recupero del credito

Prima di avviare l’iter di recupero credito è importante essere sicuri di poterlo fare. Di fatti, un credito per poter essere riscosso deve essere certo, liquido ed esigibile.

Cosa vuol dire credito certo liquido ed esigibile?

Certo: quando il creditore può provare concretamente l’esistenza del credito e il diritto a ricevere la somma.

Liquido: il credito deve essere determinato nel suo ammontare, anche se non indicato nella quantità specifica, deve però poter essere determinato tramite alcuni elementi e semplici operazioni aritmetiche.

Esigibile: il credito non deve essere vincolato. Si pensi a un termine di riscossione stabilito su un contratto, in questo caso prima della scadenza, non sarà possibile chiedere il credito.

Qualora, si ha la certezza di poter procedere con l’iter di recupero credito, si può affidare la gestione crediti outsourcing a una società esperta nel settore.

Andiamo a conoscere le tre fasi che compongono l’iter di recupero che le società specializzate mettono in atto per i propri clienti.

Procedura recupero crediti stragiudiziale

Il recupero crediti stragiudiziale consiste in alcune attività di sollecito di pagamento che invitano il debitore a pagare spontaneamente il proprio debito.

Tra le varie azioni, vi è la spedizione di una raccomandata A/R chiamata “messa in mora” in cui viene richiesto il pagamento entro una certa data, informando della volontà di azioni legali se questo non dovesse avvenire.

Il recupero crediti, procedura affidata alla società specializzata avviene nelle seguenti fasi:

  • Diffida
  • Invio di sollecito di pagamento
  • Messa in mora
  • Lettera di recupero crediti
  • Trattativa stragiudiziale
  • Transazione

Durante queste fasi, avvengono diverti contatti e colloqui telefonici col debitori e incontri per cercare di accordarsi bonariamente sul pagamento del credito. Nel caso, non si riesce ad ottenere il pagamento della somma spettante, si passa al recupero crediti per via giudiziale.

Fase giudiziale: la causa e il pignoramento

Il recupero giudiziale del credito ha lo scopo di condannare l’inadempiente a pagare i debiti, portando la causa in Tribunale. Se il debitore non paga, si può anche chiedere il pignoramento dei suoi beni.

Il pignoramento è un atto che prevede il procedimento di espropriazione forzata dei beni di un debitore, in seguito a una richiesta fatta dal creditore presso un tribunale.

Il soggetto inadempiente, non può disfarsi dei beni pignorati, dato che devono essere messi all’asta, ovvero venduti per ricavare il denaro sufficiente a pagare il debito. In alcuni casi i beni vengono espropriati in modo diretto, passandone la proprietà direttamente al creditore.

La procedura di pignoramento nel recupero crediti giudiziale avviene nei casi in cui un debitore non ha rispettato gli obblighi verso il creditore, dopo vari solleciti bonari e intimazioni (fase stragiudiziale).

Il pignoramento può avvenire in seguito a una sentenza del giudice, a un decreto ingiuntivo o in presenza di titoli come assegni, cambiali e contratti non pagati.

La defiscalizzazione del credito

Purtroppo, può succedere che non si riesca a recuperare il credito spettante, in questi casi è possibile usufruire della “defiscalizzazione” o “deducibilità delle perdite sui crediti”, l’ultima fase dell’iter di recupero crediti.

La defiscalizzazione permette alle aziende di alleggerire il carico fiscale sui crediti irrecuperabili o andati in prescrizione.

Il Testo Unico delle imposte sui redditi, confermato dall’Agenzia delle Entrate (Circolare n. 26/E del 01.08.2013), spiega che è possibile ottenere le deducibilità delle perdite sui crediti se il contribuente è in grado di dimostrare che l’attività di recupero non è andata a buon fine.

Per dimostrarlo, bisogna che la società di recupero crediti a cui si è affidato il compito della riscossione, rilasci una relazione finale che attesti tutta l’attività esercitata e le motivazioni che non hanno permesso di ottenere il recupero del credito.

La circolare n. 26/E emessa dall’Agenzia delle Entrate in data 01/08/2013, ritiene la relazione un elemento di prova utile per ottenimento della defiscalizzazione del credito, esattamente, come i documenti forniti dagli studi legali, in quei casi in cui la mancata riuscita dell’azione di recupero dipenda in via definitiva dall’insolvenza del solo debitore.

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