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Rivetti per carrozzeria: quali sono, come si usano

Le carrozzerie di molti veicoli sono fissate con dei rivetti, solitamente in plastica. Sono anche detti globalmente molletteria per auto, in quanto è proprio sulle carrozzerie delle automobili che sono utilizzati maggiormente. Li si può trovare però anche per tenere salde le carenature delle motociclette. Usare rivetti in tali ambiti permette di ottenere alcuni interessanti vantaggi, a partire dal fatto che è possibile unire tra loro parti di differenti materiali, come avviene ad esempio per le carenature in fibra di vetro o per le carrozzerie in materiale plastico, o in metallo diverso da quello cui sono fissate.

Come sono fatti i rivetti per auto

Si usano in questi casi solitamente rivetti a espansione: si fissano a pressione e durante tale azione il fusto si deforma, mantenendo in posizione la testa in maniera precisa. Sono disponibili anche rivetti in plastica per carrozzerie del tipo a strappo. In ogni caso la testa del rivetto rimane ben evidente nel luogo in cui è stata posizionata; questo consente, nel caso in cui si debba smontare una carenatura o una parte di carrozzeria, di rompere agevolmente i rivetti, senza rovinare le superfici su cui sono posizionati. I rivetti per carrozzeria disponibili in commercio sono di varie tipologie; a tal proposito è possibile trovare ulteriori approfondimenti a questa pagina.

Perché si usano

I rivetti per carrozzeria si usano soprattutto nei casi in cui è necessario collegare parti di carrozzeria in materiale plastico o vetroresina a un supporto metallico. Si sfruttano sia all’esterno del veicolo che al suo interno, per fissare parafanghi, carene delle motociclette, modanature in plastica, rivestimenti delle portiere e dei portelloni, paraurti e pannelli copri motore. Si sfruttano rivetti, come abbiamo già accennato, in plastica. Questo materiale è sufficientemente robusto per resistere stabilmente durante le sollecitazioni cui sono soggette le parti fissate. Per la produzione di rivetti per carrozzeria si sfrutta solitamente il poliossimetilene, un materiale plastico che resiste a qualsiasi temperatura e che sopporta senza problemi intemperie, alte e basse temperature. All’atto pratico si tratta di una soluzione sia pratica, sia particolarmente economica: le materie plastiche sono sia poco costose, sia economiche dal punto di vista della produzione, in quanto non necessitano di alte temperature per poter essere formate in rivetti. Si fa questa scelta anche perché nel fissaggio delle varie parti di una carrozzeria si utilizzano moltissimi rivetti, il costo di questi elementi di fissaggio acquisisce quindi una certa importanza.

A strappo, a percussione, a espansione

Tra i rivetti per carrozzeria più utilizzati quelli a strappo sono solo una delle tipologie. Spesso si prediligono infatti modelli di rivetto a pressione o a espansione. Sono costruiti in modo da non modificare in alcun modo la testa durante l’applicazione. Questo permette di lasciare in alcuni casi i rivetti a vista, ottenendo un effetto piacevole nonostante il fissaggio perfetto. È quindi il fusto a deformarsi durante l’applicazione del filetto, in modo da suddividersi in settori, o da aprirsi lateralmente. Questo garantisce una perfetta tenuta del rivetto stesso; il materiale plastico offre poi anche una certa elasticità, ideale per sopportare le varie sollecitazioni.

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