Conti e carte

POS portatili, mobili, con o senza canone: come scegliere il lettore di carte giusto

Sei un libero professionista o un piccolo artigiano e, mentre fin qui non hai avuto bisogno di dotare il tuo studio professionale o la tua bottega di un lettore per carte di credito e bancomat, ti ritrovi ora a dover acquistare un POS per i pagamenti digitali? Stai facendo la scelta giusta innanzitutto: quello che molti ignorano, infatti, è che in Italia vige l’obbligo di POS per i professionisti (quasi tutti, con davvero poche eccezioni), che quando neghi pagamenti con carte di credito o bancomat ai tuoi clienti potresti andare incontro a multe e sanzioni e che dal prossimo mese saranno previsti sgravi fiscali per i pagamenti elettronici. Quella che trovi di seguito, così, è una piccola guida a come scegliere il lettore di carte di credito che fa più al caso tuo: ci sono tanti fattori da considerare, infatti, primo fra tutti per esempio che un POS portatile conviene oggi più di un tradizionale lettore di carte da banco, soprattutto se da consulente o da professionista medico-sanitario a partita IVA per esempio ti capita spesso di ricevere pagamenti mentre sei lontano dal tuo studio o dal tuo ambulatorio.

Circuiti di carte, canone, commissioni, app: a cosa fare attenzione nella scelta del POS

Altra discriminante fondamentale è quante e quali carte accetta il lettore: i POS più moderni in circolazione funzionano con tutti i circuiti di carte di credito, bancomat, carte di debito (VISA, Mastercard, eccetera) ed è un chiaro vantaggio, dal momento che potrai garantire in questo modo il pagamento digitale a letteralmente ogni tuo cliente. L’ago fondamentale della bilancia, quello che di fatto potrebbe indirizzarti verso l’uno o l’altro dispositivo POS, è rappresentano comunque da canoni e commissioni.

Sono soprattutto i lettori di carte legati a un conto corrente bancario che prevedono un canone fisso (mensile, annuale, eccetera): ci sono conti correnti aziendali, cioè, che includono tra le spese anche quella per la fornitura di un terminale per i pagamenti digitali e dei servizi a esso associati; in questo caso, di fatto, non acquisti il POS ma lo ricevi in comodato d’uso in virtù del canone mensile pagato.

Più comuni sono ormai, invece, le soluzioni indipendenti che richiedono all’utente di effettuare un investimento iniziale per l’acquisto del lettore ma che non richiedono, poi, altre spese di gestione. Il discorso è diverso per quanto riguarda le commissioni: ci sono POS che prevedono commissioni fisse per ogni transazione e altri lettori di carte e bancomat che prevedono, invece, commissioni variabili e rapportate al numero di transazioni, al loro valore, eccetera.

Se hai appena iniziato a lavorare come libero professionista dovresti scegliere un lettore di carte che non ti comporti spese fisse ma solo strettamente correlate ai tuoi incassi. Controlla anche le possibilità di utilizzare il POS indipendentemente da che tipo di conto hai, presso quale banca o quale istituto finanziario e anche se e quando dovessi decidere di cambiarlo. Considera, infine, che la maggior parte dei POS mobili più moderni sono gestibili via app e si trasformano in veri e propri alleati della tua contabilità, capaci come sono di registrare e di tener traccia anche dei pagamenti contanti per esempio.

Close
Close